{Tutti attraversiamo momenti di sconforto, talvolta anche molto profondo; anche quando sembra che tutto sia perduto, non dimentichiamo che c’è sempre qualcosa da cui possiamo ripartire…}
In una stanza silenziosa c’erano quattro candele accese. Le quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso che si poteva ascoltare la loro conversazione.
La prima diceva:
«IO SONO LA PACE, ma gli uomini non mi vogliono, preferiscono la guerra: penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi!»
Così fu e, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.
La seconda disse:
«IO SONO LA FEDE, ma gli uomini non ne vogliono sapere di me, preferiscono le favole; purtroppo non servo a nulla, non ha senso che io resti accesa».
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.
Triste triste, la terza candela a sua volta disse:
«IO SONO L’AMORE non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza.
Troppe volte preferiscono odiare!»
E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.
Un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente.
«Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio!»
E così dicendo scoppiò in lacrime.
Allora la quarta candela, impietositasi disse:
«Non temere, non piangere: finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele:
IO SONO LA SPERANZA».
Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.
***
CHE NON SI SPENGA MAI LA SPERANZA DENTRO IL NOSTRO CUORE…
…e che ciascuno di noi possa essere lo strumento, come quel bimbo, capace in ogni momento di riaccendere con la sua Speranza, la FEDE, la PACE e l’AMORE.
Non so quale sia l’origine di questa storia, né chi sia l’autore; l’ho trovata citata da Monsignor Ravasi; forse deriva da una parabola ebraica, ma non sono riuscita a trovare fonti certe.
Se qualcuno sa da dove derivi, me lo scriva pure nei commenti.
Una mia amica mi ha spiegato questo: “Nell’ebraismo la candela ha un significato molto importante, simboleggia l’anima, la neshamà. Una candela non esaurisce la sua forza se “passa la sua fiamma” ad un’altra candela. Molti ebrei pregano muovendosi avanti indietro, quel movimento irriso da qualcuno, è la fiammella della candela che si muove. La candela è la luce che rompe il buio.”
Sicuramente è una storia molto bella e racchiude un significato importante. Nei momenti di sconforto, la speranza ci può sempre sostenere e darci quella scintilla da cui ripartire e riaccendere la luce intorno a noi.
Se conosci qualcuno che sta affrontando un momento molto duro, mandagli questo racconto; sicuramente gli sarà di conforto e lo potrà aiutare.
Immagine: pxfuel
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