Lo ‘scemo del paese’

In un paesino un gruppo di persone si divertiva con un uomo noto come lo “scemo del paese”, un poveretto che viveva svolgendo piccoli lavori e elemosinando qualche moneta qua e là.

Ogni giorno queste persone incontrando lo “scemo” al bar si divertivano dandogli la possibilità di scegliere tra due monetine da 1 e 2 euro e una banconota da 5 euro, e lui puntualmente sceglieva sempre le due monetine anziché la banconota; ciò, è inutile dirlo, era motivo di derisione.

monete da 2, 3 e 5 euro

Un giorno, un signore che guardava il gruppo divertirsi alle spalle del povero uomo, lo chiamò in disparte e gli fece notare che è vero che prendeva due monete ma che le stesse insieme valevano meno della singola banconota.
L’uomo lo ringraziò e gli sorrise.

Il giorno dopo la scena si ripeté: i soliti amici al bar, quando videro entrare il pover’uomo, gli proposero il solito giochino.
Il signore, seduto in disparte ad osservare, pensò che stavolta quel poveretto non si sarebbe fatto fregare…
Invece anche quella volta l’uomo, senza pensarci su tanto, scelse di nuovo le monetine, e con aria soddisfatta stava per uscire, tra le risate di scherno di tutti presenti.

Il signore allora si alzò, lo tirò in disparte, e un po’ seccato gli chiese: “Ma perché diavolo non hai scelto la banconota? Eppure lo sai che vale di più quella delle monetine!”
A questo punto lo “scemo” rispose: “Signore, la banconota vale due euro in più, l’ho sempre saputo; ma il giorno in cui la sceglierò, il giochino finirà e io non “vincerò” più i 3 euro al giorno! Ha capito?”
Il signore lo guardò con simpatia: mentre gli altri avventori ancora stavano ridendo alle sue spalle, il pover’uomo usciva dal bar, contento di ciò che si era tutto sommato guadagnato.

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Questa storia finisce così ma non prima di aver tratto alcune conclusioni:

1) Chi sembra fesso, non sempre lo è.
2) Coloro che presumono di essere più intelligenti, spesso sono i fessi della situazione.
3) Un’ambizione smisurata può finire per tagliare una fonte di reddito sicura.
Ma la conclusione più interessante che possiamo trarre da questa storia è che ciò che conta non è quello che gli altri pensano di te, ma quello che tu pensi di te stesso, perché il vero intelligente non è colui che sembra esserlo ma colui che lo dimostra.


Non so da dove sia tratto il racconto, ma presumo sia molto vecchio.

IMG: PikPik

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