Una minestra di sassi

Un giovane soldato, stanco e affamato, un giorno giunse in terra straniera; sbucò da una foresta e arrivò in un piccolo villaggio. Faceva freddo e c’era la neve per terra. Il soldato era debole e stava quasi morendo di freddo.

Bussò ad ogni porta chiedendo cibo e riparo; ma gli abitanti del villaggio avevano paura di lui e gli rispondevano che non avevano niente da dargli. Si offrì anche di spaccare la legna; ma tutti gli sbattevano la porta in faccia.

Allora il soldato andò dritto in mezzo al villaggio e dallo zaino tirò fuori una pentola, e la riempì di neve; accese un fuoco sotto la pentola, e aspettò che la neve si sciogliesse.
Gli abitanti del villaggio lo tenevano d’occhio e si chiedevano che cosa stesse mai facendo.
Il soldato poi tirò fuori dallo zaino tre grossi sassi, rotondi, lucidi e bianchi; e li buttò nell’acqua ormai bollente, ma piano, ad uno ad uno, in modo che tutti quelli che lo stavano spiando potessero vedere bene.
Poi dallo zaino tirò fuori un cucchiaio, e si mise a rigirare l’acqua bollente; poi l’assaggiò con cautela e se ne compiacque, come se avesse assaggiato la migliore minestra del mondo.

Allora gli abitanti del villaggio, spinti dalla curiosità, si avvicinarono e si misero in cerchio intorno al soldato e alla sua pentola, per osservare meglio.
Una bambina finalmente ruppe il silenzio e chiese:
“Cosa stai cucinando?”
E il soldato rispose:
“Una minestra di sassi!”

E prima che qualcun altro gli facesse altre domande, rigirò di nuovo il cucchiaio nella pentola e fece un altro assaggio; poi disse: “Se soltanto avessimo delle cipolle, questa minestra sarebbe ancora più buona!”
Allora un vecchietto disse che forse gli erano rimaste delle cipolle da qualche parte, e andò a casa sua per vedere se le trovava.
Tornò di lì a poco con le cipolle e le diede al soldato, che le mise nella pentola, le rigirò, e poi assaggiò di nuovo con il suo cucchiaio. E allora disse: “Beh, se ci mettessimo anche qualche carota, e un po’ di patate, sarebbe proprio perfetta!”.
E allora la gente andò a procurare quanto lui aveva chiesto e glielo portò.
La minestra faceva un buon profumo e gli abitanti avevano l’acquolina in bocca.
E allora alcuni proposero: “Perché non ci mettiamo anche delle ossa di manzo? Pensate che si possano aggiungere alla vostra minestra?” Il soldato rispose di sì, e allora di lì a breve poté aggiungere anche quelle alla minestra; alcuni portarono anche un po’ di sale e di formaggio, e il soldato aggiunse anche questi ultimi ingredienti.
La minestra ormai era pronta e aveva un ottimo profumo.

pentola con minestra di sassi

Il soldato ne versò la prima scodella per il vecchietto che gli aveva fatto la prima offerta, e il vecchietto disse che era la migliore minestra che avesse mai mangiato in vita sua; poi il soldato ne versò anche agli altri abitanti, e infine anche per lui.
Tutti mangiarono insieme intorno al fuoco, chiacchierando amichevolmente; nessuno aveva più paura del soldato. Una volta che si furono saziati, qualcuno iniziò a cantare, altri a ballare, e l’atmosfera si fece sempre più allegra e festosa.
Ad un certo punto il soldato si allontanò pian piano e se ne andò senza essere visto, mentre gli abitanti del villaggio stavano ancora facendo festa. Nessuno lo vide più.


Una minestra di sassi è un racconto popolare molto antico, che in varie versioni si ritrova in molti paesi del mondo.
C’è anche una famosa versione che ha per protagonisti gli animali, con un vecchio lupo che cucina la minestra di sassi e animali di una fattoria che gli portano gli ingredienti.
Il racconto insegna che si possono abbattere i pregiudizi, specialmente di fronte al buon cibo; e che quando ci si aiuta e si lavora tutti insieme si ottengono ottimi risultati.

IMG: TheAndrasBarta

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