Il soldato e la figlia del re — dal film ‘Nuovo Cinema Paradiso’

{A volte si decide di lasciar perdere non per incostanza, ma per paura di essere delusi}

la principessa saluta il soldato, medioevoAlfredo: Una volta un re fece una festa e c’erano le principesse più belle del regno. Ma un soldato che faceva la guardia vide passare la figlia del re. Era la più bella di tutte e se ne innamorò subito. Ma che poteva fare un povero soldato a paragone con la figlia del re!
Basta! Finalmente, un giorno riuscì a incontrarla e ci disse che non poteva più vivere senza di lei. E la principessa fu così impressionata del suo forte sentimento che ci disse al soldato: “Se saprai aspettare cento giorni e cento notti sotto il mio balcone, alla fine, io sarò tua!”
Minchia, subito il soldato se ne andò là e aspettò un giorno, due giorni e dieci e poi venti. Ogni sera la principessa controllava dalla finestra ma quello non si muoveva mai. Con la pioggia, con il vento, con la neve era sempre là. Gli uccelli ci cacavano in testa e le api se lo mangiavano vivo ma lui non si muoveva.
Dopo novanta notti era diventato tutto secco, bianco e ci scendevano le lacrime dagli occhi e non poteva trattenerle ché non aveva più la forza manco per dormire… mentre la principessa sempre che lo guardava.
E arrivati alla novantanovesima notte il soldato si alzò, si prese la sedia e se ne andò via.

[…]

Salvatore: Ora ho capito perché il soldato andò via proprio alla fine. Sì, bastava un’altra notte e la principessa sarebbe stata sua. Ma lei poteva anche non mantenere la sua promessa. Sarebbe stato terribile. Sarebbe morto. Così invece, almeno per novantanove notti, era vissuto nell’illusione che lei fosse lì ad aspettarlo.

{Alfredo e Salvatore, dialoghi del film ‘Nuovo Cinema Paradiso’ di Giuseppe Tornatore}

 

Immagine: Edmund Blair Leighton

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